Fratelli d’Italia: “Sull’acqua pubblica il centrosinistra finge di ignorare i fatti”
“Ritirata la mozione perché superata dagli eventi: il nostro Comune sta difendendo il referendum del 2011"
CASALE MONFERRATO – Arriva la replica di Fratelli d’Italia in merito alle polemiche – mai sopitesi – seguite al ritiro della mozione sulla gestione pubblica dell’acqua, discussa in Consiglio comunale a Casale Monferrato. La sezione monferrina dei meloniani ha definito la scelta “un atto democratico e coerente con quanto già accaduto a livello istituzionale”, respingendo al mittente le accuse di mancanza di trasparenza o confronto.
I meloniani casalesi sottolineano: “Non può che addolorarci, anche se con un dolce sorriso in faccia, quanto ha scritto nell’ennesimo comunicato, un partito che della democrazia dovrebbe far primo principio”.
La questione riguarda il ritiro della mozione sulla gestione pubblica dell’acqua, spiegato dal gruppo consiliare di FdI come una scelta “avvenuta in quanto superata dai fatti”. In particolare, si fa riferimento alla decisione del Commissario Fluttero, che ha affidato la gestione del servizio a BCV, consorzio pubblico formato dai gestori dell’ATO2, esclusa però ASM Vercelli, oggi in parte privata.
“Il vercellese però ha un problema, se vogliamo dire ‘antipatico’ rispetto a tutti gli altri, ASM Vercelli per il 60% del capitale è di proprietà di IREN, che nel 2016 ha acquistato la società dall’allora giunta del Sindaco Forte (PD)”, scrivono, precisando che l’azienda non può quindi far parte del consorzio pubblico.
A tal proposito, Fratelli d’Italia rivendica la decisione del Comune di Casale di iscriversi “a resistere alla ricorrente ASM Vercelli (Iren) che essendo privata non può far parte di un consorzio pubblico”.
In merito al valore ormai “superato” della mozione ritirata, i meloniani chiariscono: “Discutere una mozione ormai datata, e superata poi dal corretto ed opportuno lavoro della Giunta Capra, sarebbe stato superfluo e non avrebbe aggiunto nulla a quanto già si sta compiendo per tutelare quanto definito dagli italiani con il referendum sull’acqua pubblica del 2011”.
Il comunicato conclude con una frecciata agli avversari politici: “La scelta quindi del nostro gruppo consigliare, attenendosi ai regolamenti interni al comune, ha ritenuto di ritirare la stessa perché democraticamente poteva farlo, oppure bisogna avere la bolinatura del PD casalese per essere democratici?”.