Difesa dell’agricoltura italiana: la Lega contro la nuova riforma PAC
Ordine del giorno in Consiglio Comunale a Casale per fermare le politiche penalizzanti dell’UE
CASALE MONFERRATO – Un ordine del giorno a firma Lega è stato presentato in Consiglio Comunale a Casale per “difendere l’agricoltura italiana dalle riforme in discussione a Bruxelles nell’ambito della nuova Politica Agricola Comune post-2027″.
Il documento, depositato dal capogruppo Alessandro Caprioglio, chiede al sindaco Capra e al parlamentino cittadino di esprimere ferma contrarietà verso l’ipotesi della Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen, che propone un fondo unico nell’ambito del Quadro Finanziario Pluriennale, destinato a sostituire l’attuale struttura a due pilastri (FEAGA e FEASR).
I timori del settore
Secondo la Lega, tale modifica comporterebbe un indebolimento del sostegno al comparto agricolo, aumentando la frammentazione della governance e riducendo la competitività delle imprese italiane. A ciò si aggiunge la riduzione del budget agricolo: per l’Italia, una contrazione già registrata nel ciclo 2021–2027 da 52,4 a 45,3 miliardi di euro.
Il gruppo consiliare denuncia un approccio europeo percepito come tecnocratico e ideologico, troppo distante dalla realtà quotidiana delle campagne italiane.
Il documento impegna il Comune di Casale Monferrato a:
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Rifiutare la riforma PAC nella forma proposta, che cancellerebbe l’attuale impianto e penalizzerebbe i produttori nazionali;
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Sollecitare il Governo italiano affinché difenda nelle sedi europee gli interessi degli agricoltori;
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Denunciare pubblicamente l’impostazione attuale delle politiche agricole dell’UE;
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Promuovere una PAC che valorizzi il ruolo dell’agricoltura italiana nella sostenibilità e sicurezza alimentare;
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Coinvolgere gli Enti territoriali e le organizzazioni agricole nella futura programmazione;
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Difendere la competitività della filiera agroalimentare italiana, anche introducendo clausole di reciprocità negli accordi commerciali.
Un modello da tutelare
Nel testo si sottolinea come l’agricoltura italiana rappresenti un modello di qualità e sicurezza, già messo alla prova dalla riduzione dei fondi, dall’inflazione, dalle crisi geopolitiche e dalle rigidità ambientali imposte da Bruxelles. Il Parlamento europeo stesso – ricorda la Lega – ha già espresso una posizione critica verso le riforme proposte.