Deambrogio: “Accordo sui dazi pessimo per i popoli d’Europa”
Alberto Deambrogio
Politica
2 Agosto 2025
ore
15:14 Logo Newsguard
L'intervento

Deambrogio: “Accordo sui dazi pessimo per i popoli d’Europa”

Il segretario regionale del Partito della Rifondazione Comunista: "Ricadute anche sul Piemonte"

CASALE – «L’accordo sui dazi sottoscritto tra Ursula von der Leyen e Trump– ha dichiarato Alberto Deambrogio, segretario regionale del PRC per il Piemonte e la VdA – è davvero pessimo per i popoli d’Europa e anche le prime reazioni di molte categorie produttive piemontesi confermano questo giudizio».

Continua: «Si tratta di una botta enorme che oltre ai dazi dal 15 al 50% per le merci esportate negli USA, lascia i servizi di questi ultimi (Google, Amazon etc.) senza una tassa minima globale e senza neanche una digital tax sui colossi della rete come Meta. A questo viene aggiunto l’acquisto europeo di una grande quantità d’armi, con relativo taglio ai diritti come quello alla salute, nonché di gas per 750 miliardi (ad un prezzo assai maggiore di quello che pagavamo alla Russia) e 600 miliardi di investimenti che l’Unione Europea si è impegnata a fare negli Usa nei prossimi anni».

Conclude: «Anche nella nostra regione si ripercuoterà pesantemente questa scelta attuata dalle classi dominanti dell’Unione Europea – sostenute dalla Meloni come dalla Schlein – per compiacere alle élites degli Usa. E’ del tutto evidente che a pagare saranno in primis le classi popolari, ma già oggi hanno capito il grave pericolo piccole e medie imprese o, piuttosto, settori importanti dell’agricoltura di qualità messi a rischio dalla probabile abolizione delle regole europee relative al cibo (OGM, Carne agli ormoni, etc.).

Esattamente per queste valutazioni – ha concluso Deambrogio – anche dal Piemonte occorre lavorare per costruire un’ampia mobilitazione in grado di dire forte e chiaro che la firma italiana sotto quell’accordo va ritirata. L’indipendenza europea da questo capestro deve diventare prioritaria per difendere le condizioni popolari di vita, nonché un tessuto produttivo, ad iniziare dall’automotive, che dovrebbe poter guardare ad altri mercati e alleanze strategiche».

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