Scuole paritarie, critiche al finanziamento della Regione Piemonte
Il Partito della Rifondazione Comunista: “Scelta discriminatoria a favore del privato”
TORINO – La decisione della Regione Piemonte di stanziare 7,7 milioni di euro per le scuole dell’infanzia paritarie ha innescato una dura presa di posizione da parte del Partito della Rifondazione Comunista. A firmare la nota è Alberto Deambrogio, segretario regionale del PRC per Piemonte e Valle d’Aosta, che definisce il provvedimento «una scelta discriminatoria a favore del privato».
“Così si smantella la scuola pubblica”
Il segretario Deambrogio contesta in particolare le dichiarazioni dell’assessora Elena Chiorino, che ha presentato il finanziamento come un aiuto concreto per le famiglie e per la libertà educativa. Una visione respinta dal PRC: «L’unico luogo in cui tutti i punti di vista educativi convivono è la scuola pubblica – afferma Deambrogio – ma per Chiorino non è degna di attenzione significativa».
Secondo la nota, sostenere economicamente il privato equivale a ignorare gli impegni sanciti dalla Costituzione, che impone alla pubblica amministrazione di investire prima di tutto nei servizi pubblici: «Si promuove un sistema in cui il privato diventa strategico e permanente, mentre si abbandona il rilancio della funzione pubblica».
Il timore: “Con l’Autonomia Differenziata sarà peggio”
Per Rifondazione, questo episodio è un esempio del modello che si andrà consolidando con l’attuazione dell’Autonomia Differenziata, promossa a livello nazionale dal ministro Roberto Calderoli e sostenuta in Piemonte dal presidente Alberto Cirio. «Le aperture al privato aumenteranno in tutti i settori – conclude Deambrogio – per questo chiediamo ai cittadini piemontesi di firmare la petizione contro l’Autonomia Differenziata».