Deflusso ecologico, Rifondazione sostiene Pro Natura Piemonte
Il segretario regionale Deambrogio chiede alla Regione di stralciare l’articolo 34 della legge 9/2025 e rispettare le norme ambientali
TORINO – Rifondazione Comunista Piemonte ha annunciato il proprio sostegno alla battaglia di Pro Natura Piemonte contro l’articolo 34 della legge regionale di riordino 9/2025, ritenuto in contrasto con le normative nazionali ed europee sul deflusso ecologico. Il segretario regionale Alberto Deambrogio ha definito «eclatante» la risposta del Ministero dell’Ambiente alla diffida presentata dall’associazione, giudicando l’iniziativa legislativa voluta da Fratelli d’Italia «illegittima».
Il rinvio dell’applicazione
Secondo Deambrogio, la Regione Piemonte avrebbe rinviato di un anno e mezzo l’applicazione del deflusso ecologico, adducendo motivazioni ideologiche. «Se un fiume non ha un minimo di acqua che scorre nel suo alveo, minimo calcolato scientificamente, semplicemente muore con tutto l’ecosistema di cui fa parte», ha sottolineato, accusando potenti organizzazioni agricole e dei venditori d’acqua di voler captare acqua anche in condizioni di siccità estrema.
Il segretario ha denunciato «un certo grado di arroganza misto a un negazionismo selettivo» da parte di esponenti regionali e organizzazioni di settore, che riconoscerebbero i cambiamenti climatici solo in relazione ai propri interessi. Per Deambrogio, la questione riguarda tutti e richiede un dibattito serio sul tipo di agricoltura da promuovere, in equilibrio con la tutela ambientale e idrica.
«Non è possibile accettare ulteriori deroghe o stravolgimenti rispetto a una sacrosanta norma per la vita dei nostri fiumi e per l’ambiente di tutte e tutti», ha concluso Deambrogio, invitando la Regione a seguire le indicazioni nazionali e a stralciare l’articolo 34 della legge 9/2025.