Dal Prc critiche al Piano Sanitario Regionale
Le dure parole di Alberto Deambrogio
TORINO – Il Partito della Rifondazione Comunista esprime un giudizio netto (e negativo) sul nuovo Piano Sanitario Regionale. Il segretario per il Piemonte e la Valle d’Aosta, il monferrino Alberto Deambrogio, denuncia la scelta della Giunta di allontanarsi dalla legge regionale 18/2007. Secondo Deambrogio, il documento è privo di impegni vincolanti e lascia «mano libera alla Giunta regionale per le decisioni che contano», escludendo il coinvolgimento degli amministratori locali. Una scelta che, a suo avviso, rappresenta «una vera condanna per chi sta peggio e aspetta da tempo una soluzione dignitosa». Si sottolineano diversi punti critici, in particolare riguardo alla rete ospedaliera: «Si parla di ospedali hub e spoke, ma non c’è traccia di criteri oggettivi per definire la suddivisione, che sarà avocata all’esecutivo». Critiche anche per la gestione delle Case di Comunità, di cui si conoscono le collocazioni, ma non l’organizzazione, «in palese assenza delle dotazioni organiche». Sulle liste d’attesa, Deambrogio evidenzia che si punta ancora su una mobilità interna forzata dei pazienti.
La flotta regionale
Un altro nodo riguarda la proposta di una flotta regionale di mezzi con conducenti volontari. «Quanto costerà mai?!?», domanda retoricamente Deambrogio. Il rapporto con il settore privato viene descritto come preferenziale, mentre per il pubblico si ipotizzano nuove figure dirigenziali come il “sindaco dell’ospedale”, il cui compito sarebbe garantire l’umanizzazione dei servizi. «Basterebbe fornire le giuste risorse all’attuale dirigenza delle ASL – afferma Deambrogio – e ascoltare davvero persone e assemblee democratiche per ottenere il risultato».
Su anziani cronici e non autosufficienti, Deambrogio chiude con un riferimento ai dati a cura dell’assessore Maurizio Marrone: «Non c’è un progetto per innalzare la copertura sanitaria in struttura, dovuta per legge».