Casale celebra gli Imi: «650mila, protagonisti di una Resistenza senz’armi»
Al Cimitero Cattolico Urbano la prima Giornata Nazionale in memoria dei militari italiani che dissero no a fascisti e nazisti
CASALE – È terminata poco fa, al Cimitero Cattolico Urbano, la prima celebrazione della Giornata degli internati italiani nei campi di concentramento tedeschi durante la Seconda guerra mondiale.
La commemorazione, che ricorda la scelta dei 650mila militari italiani (oltre 50mila dei quali morirono in prigionia) che decisero di non collaborare con nazisti e fascisti, venendo così imprigionati, si è svolta di fronte al Famedio degli Internati Militari Italiani, inaugurato negli scorsi anni.
«Casale non dimentica coloro che scelsero la dignità della coscienza. La loro fu una Resistenza senz’armi», il saluto del sindaco Emanuele Capra. Dopo di lui ha preso la parola il presidente del Comitato Unitario Antifascista e del Consiglio Comunale, Giovanni Battista Filiberti: «La vicenda degli IMI per troppo tempo rimase ai margini della storia».
I saluti di Andrea Desana, presidente dell’associazione Li riporteremo a casa in Monferrato e dirigente nazionale dell’ANRP, sono stati letti da Giorgio Milani, che ha poi recitato alcuni brani da La via del lager di Paolo Desana: «Oggi c’è un riconoscimento istituzionale in ritardo di 80 anni», ha detto, in riferimento alla giornata, istituita ufficialmente lo scorso gennaio con voto unanime del Parlamento.
Ha preso la parola anche il presidente della Provincia, Luigi Benzi, che ha ricordato il profondo legame del territorio con l’esperienza resistenziale. Sono poi intervenuti gli onorevoli Federico Fornaro («Quello che ha compiuto il Parlamento è un atto di giustizia nei confronti di questi uomini e nei confronti della storia») e Riccardo Molinari («Fondamentale che questa memoria, meno conosciuta, venga portata avanti»).
Ha chiuso la cerimonia un momento di raccoglimento religioso con il Cappellano Militare Don Giuseppe Cesana.