Pietro Ciceri, da Casale all’Università di Harvard
L’ex studente del Sobrero ammesso alla prestigiosa università statunitense
CASALE MONFERRATO – Un traguardo d’eccellenza che premia impegno, talento e formazione. Pietro Ciceri, ex studente del Liceo Internazionale dell’Istituto Sobrero, è stato ammesso all’Università di Harvard, tra le istituzioni accademiche più selettive e riconosciute a livello globale. Un risultato che rappresenta un motivo di orgoglio per l’intera comunità casalese.
Appena arrivato a Cambridge, nel Massachusetts, Pietro Ciceri ha iniziato la sua esperienza nella Harvard Yard, alloggiando nella residenza Matthews Hall: «Vivo in Matthews, una delle case della yard, il cuore della vita universitaria. Tutti gli studenti del primo anno risiedono qui: è un’esperienza bellissima perché si crea subito un forte senso di comunità».
L’avvio ufficiale del percorso di studi è stato segnato dalla cerimonia d’apertura dell’anno accademico, alla presenza del presidente e dei decani del Harvard College, che ha dato il via al cammino della “classe del 2029”.
Studio, ricerca e vita nel campus
Sul piano accademico, le sfide non mancano. Pietro sta seguendo corsi avanzati in matematica e fisica teorica, un seminario dedicato agli effetti della meccanica quantistica in biologia e un corso di filosofia ed etica cinese antica. «Sto studiando circa cinque ore al giorno solo per matematica, ma farlo in gruppo rende tutto più stimolante. È intenso, ma allo stesso tempo molto divertente».
La vita universitaria si distingue anche per la ricchezza culturale e l’inclusività: tra cinema all’aperto davanti alla storica Widener Library, concerti nella yard ed eventi organizzati per gli studenti, il campus si rivela un luogo dinamico e partecipativo. «Qui succede di tutto. È un ambiente che ti accompagna passo passo e ti spinge a dare il massimo, senza mai sentirti solo».
Uno degli aspetti più apprezzati da Pietro Ciceri è il rapporto diretto con la faculty: «Si può parlare con i docenti in ogni contesto: alla fine di una lezione, in mensa o anche durante le office hours. Essi sono aperti al dialogo, ti ascoltano sul serio e spesso è proprio così che si inizia a fare ricerca».
Diversità, confronto e gratitudine
Il clima multiculturale dell’Università di Harvard contribuisce a rendere il percorso ancora più arricchente: «Si può discutere di politica, filosofia o scienza con chiunque e ogni conversazione è costruttiva. Conoscere persone così straordinarie è una delle esperienze più belle di questo primo periodo».
Nel raccontare i primi mesi a Harvard, Pietro Ciceri ha voluto dedicare un pensiero speciale alla madre: «Prima di tutto la mamma mi ha incoraggiato, ha seguito passo dopo passo il procedimento per l’ammissione al campus. Ogni giorno cercava informazioni, ha studiato a fondo tutto il procedimento necessario a raggiungere un obiettivo così grande ed è sempre stata presente. Mi ha spinto fin da subito a intraprendere questo percorso: senza di lei non sarei qui oggi».