Deambrogio: plauso ai pacifisti di Casale, critiche per destra e Pd
Una delle più recenti manifestazioni casalesi per la pace, a cura del collettivo "Mezz'ora di silenzio per la Pace"
Politica
22 Ottobre 2025
ore
18:28 Logo Newsguard
Il commento

Deambrogio: plauso ai pacifisti di Casale, critiche per destra e Pd

La riflessione sulle politiche di riarmo

CASALE – In una lettera aperta indirizzata ai mezzi di informazione, Alberto Deambrogio, segretario regionale del Piemonte e della Valle d’Aosta del Partito della Rifondazione Comunista, ha espresso una dura riflessione sulle politiche di riarmo e sulla necessità di sostenere il movimento pacifista.

Spiega Deambrogio che da mesi a Casale «un gruppo di pacifiste e pacifisti organizza in varie zone della città un presidio silenzioso per la pace, contro la guerra e anche contro il riarmo». Un’iniziativa che, pur ritenuta da alcuni “velleitaria”, rappresenta invece un «segno di impegno civile e di richiesta chiara al panorama politico».

Nel suo intervento Deambrogio sottolinea come «il centrodestra sia chiaramente favorevole al riarmo», evidenziando «la subalternità alle scelte europee e statunitensi nell’acquisto di armamenti per centinaia di miliardi di euro». Critiche altrettanto severe sono rivolte al centrosinistra e al Partito Democratico, accusato di sostenere l’invio di armi in Ucraina e di promuovere «la nascita di un esercito europeo che si ergerebbe immediatamente contro un nemico designato, la Russia, e che dovrebbe dotarsi di capacità nucleare».

Deambrogio cita inoltre l’approvazione del programma GCAP per la realizzazione di nuovi cacciabombardieri, dal costo di 9,6 miliardi di euro, come esempio delle priorità sbilanciate della politica italiana: «Una cifra che avrebbe potuto rivoluzionare la sanità, tamponare l’emergenza abitativa o finanziare la transizione ecologica».

«Il welfare muore in pace, gli affari del riarmo prosperano»

La lettera sottolinea anche come il Partito Democratico, in sede parlamentare, si sia limitato a chiedere al governo di «informare costantemente il Parlamento», una misura giudicata insufficiente. «Mentre la maggioranza stacca l’assegno, il PD si accontenta di ricevere la ricevuta di ritorno», scrive Deambrogio, citando l’intervento del senatore Alfieri che ha rivendicato l’origine del programma sotto il governo Conte II.

L’unica voce critica, prosegue, è quella del Movimento 5 Stelle, che «denuncia i costi e la natura extra-europea del progetto», pur restando isolata nel «deserto bipartisan del riarmo».

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