Sergio Favretto su Lilia Ariotti: «Famiglia, Resistenza, amore per il territorio»
Una lezione sull'amianto di Lilia Ariotti, nel 2023, agli studenti di Villanova
Società
Sergio Favretto  
21 Novembre 2025
ore
14:20 Logo Newsguard
Il ricordo

Sergio Favretto su Lilia Ariotti: «Famiglia, Resistenza, amore per il territorio»

Le parole dello storico e saggista che celebra la professoressa, vedova di Riccardo Coppo, venuta a mancare a 78 anni

CASALE – Lo storico e saggista monferrino Sergio Favretto, ricorda così Lilia Ariotti Coppo, vedova dell’ex sindaco Riccardo.

Sergio Favretto su Lilia Ariotti: «Famiglia, Resistenza, amore per il territorio»

Addio a Lilia Ariotti Coppo, raccolse il testimone del marito Riccardo

CASALE - La comunità monferrina piange la morte di Lilia Ariotti Coppo, ex professoressa vedova dell’ex sindaco di Casale Riccardo…

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In ricordo di Lilia Ariotti

Ciascuno di noi è una storia. Irripetibile, unica. Il nostro vissuto ci appartiene in toto. E’ tuttavia la risultante di un intreccio pluridecennale fatto di persone, di vicende, di apporti di conoscenza e cultura, di relazioni, di momenti felici e meno, di opportunità, di obiettivi, di coincidenze.

Lilia ha bene interpretato questo intreccio, fatto di famiglia, di insegnamento, di attenzione verso la sfera pubblica, di impegno civile, di solidarietà umana, di amicizia, di amore per le piccole cose. E’ stata la moglie di Riccardo Coppo, sindaco indimenticabile di Casale e politico generoso e onesto del Monferrato. E’ stata docente di molti alunni della scuola casalese, presenza attiva per lunghi anni nella battaglia contro l’amianto fino alle udienze del processo, protagonista di molte iniziative culturali e di memoria della identità territoriale ed agricola.

E’ vissuta sempre accanto e condividendo le scelte, i ruoli pubblici di Riccardo. E’ rimasta in un cono d’ombra, con umiltà e con il dovere del prezioso consiglio. E’ riuscita ad equilibrare bene i doveri verso la famiglia e i figli Marco e Valeria, con il parallelo bisogno di Riccardo di avere una spalla, una mente partecipante.

Mesi fa mi diede in consegna il carteggio, l’archivio personale di Riccardo, per effettuare un riordino. Subito mi colpì la dimensione del patrimonio di memoria e di documentazione che ebbi fra le mani. Fra appunti, lettere, relazioni, rassegne stampa, immagini, atti e documenti, scoprii non solo la storia di una città e di un’area vasta come il Casalese, ma toccai con mano la genuinità e umanità del loro rapporto. Lilia, con la sua presenza e collaborazione scrisse in incognito la stessa storia di Riccardo.

Vorrei menzionare due aspetti. Lilia coltivava sempre i temi e le vicende della nostra Resistenza, dalla Banda Lenti di Camagna alla Banda Tom, dai sacrifici di Bizzarro e Piacibello, da don Camurati alle vittime di Villadeati. Era profondamente antifascista. Il padre Alberto, ex tenente militare, istruì e formò le prime formazioni partigiane a Casale. Fu preziosa in molte mie ricerche. Lilia riteneva essenziale il recupero della cultura identitaria del Monferrato, da quella letteraria a quella pittorica artistica, da quella ambientale a quella per lo sviluppo sostenibile. Per Lilia era cultura la capacità del confronto, dell’ospitalità, del coinvolgimento: dal gemellaggio con Trnava alle iniziative della comunità ebraica, dai convegni storici alle iniziative di volontariato. Cultura come pensiero, cultura come capacità di scelta. In un ultimo incontro, mi disse: “ Dobbiamo fare tutto per i nostri giovani”. Sarà così.

 

 

 

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