Casale: una via per Giulia Cecchettin, la proposta per la nuova piazza Venezia
Dal Circolo Pd locale l’idea di intitolare una via in ricordo della giovane vittima di femminicidio
CASALE MONFERRATO – Intitolare una via a Giulia Cecchettin, giovane vittima di femminicidio, a due anni dalla sua tragica scomparsa. L’iniziativa, presentata da Matteo Philippe, in rappresentanza della Segreteria del Circolo del Partito Democratico di Casale Monferrato, si inserisce nel dibattito pubblico generato dalla possibile intitolazione di una via nei pressi di Piazza Venezia a Gabriele D’Annunzio, avanzata da Emanuele Ugazio.
Un segnale contro la violenza
«In un momento in cui la nostra comunità è chiamata a riflettere sulle proprie priorità e sui valori che desidera promuovere – afferma Philippe – ritengo sia necessario orientare le scelte simboliche verso ciò che parla al presente e al futuro». La proposta arriva alla vigilia della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, e intende offrire «un segnale concreto di sensibilità istituzionale».
Secondo i dati ISTAT più recenti, circa il 32% delle donne italiane tra i 16 e i 75 anni ha subito almeno una volta una violenza fisica o sessuale, a dimostrazione del fatto che non si tratta di episodi isolati, ma di una realtà strutturale e diffusa.
Una via simbolo di impegno civile
«Intitolare una via a Giulia Cecchettin significa prendere posizione contro la violenza di genere», prosegue Philippe, «e affermare, nella toponomastica come nella vita pubblica, i valori fondamentali di cui la nostra comunità vuole essere portatrice». La proposta vuole essere un atto non di semplice commemorazione, ma di impegno collettivo nel contrasto alla violenza e nella promozione della dignità delle donne.
Dalla memoria all’azione
Il riferimento alla figura di Giulia Cecchettin, scomparsa l’11 novembre di due anni fa, intende trasformare un dramma nazionale in messaggio civico. La proposta si pone in alternativa alla possibile intitolazione di una via a Gabriele D’Annunzio.
Il promotore auspica che il Consiglio Comunale di Casale Monferrato possa «valutare questa proposta con la serietà e il rispetto che merita», riconoscendone il significato umano e sociale.