Casa di Riposo, Calabrese: «Fondazione non significa privatizzazione»
Società
4 Dicembre 2025
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L'intervento

Casa di Riposo, Calabrese: «Fondazione non significa privatizzazione»

La lettera del Presidente di Ospitalità CDR ai dipendenti. E parla anche il vicesindaco

CASALE – Dopo la raccolta firme e il conseguente presidio panificato e promosso per venerdì 5 dicembre dalle forze politiche di minoranza di “Casale davvero” alla Casa di Riposo di Casale contro la possibilità della trasformazione dell’Ente in una Fondazione, è intervenuto il Presidente di Ospitalità CDR Cesare Calabrese con una lettera destinata ai dipendenti, con l’obiettivo di fugare ogni dubbio e preoccupazione riguardo al tema. Una messaggio riassumibile in «Fondazione non vuol dire privatizzazione».

«

negli ultimi giorni sono circolate alcune informazioni imprecise riguardo alla possibile trasformazione della nostra ASP in una Fondazione di diritto privato. Per questo desidero rivolgermi direttamente a voi per fare chiarezza su alcuni elementi.

Innanzitutto, è bene precisare che il regime di Fondazione non corrisponde in alcun modo a una privatizzazione dell’Ente. Nel nostro specifico contesto, la Fondazione – come definita dalla normativa – è un soggetto senza scopo di lucro, con finalità pubbliche e sociali e sottoposto alla vigilanza della Regione. Si tratta dunque di uno strumento organizzativo previsto dalla legge, pensato per dare maggiore stabilità ed efficacia a realtà che, come la nostra, operano in un settore sempre più complesso.

La nostra missione, l’attenzione agli ospiti, il ruolo sociale che svolgiamo e il legame con la comunità rimarrebbero esattamente gli stessi.

Rispetto alla possibilità di passare a questo regime, prevista dalla legge e già attuata da molte strutture analoghe, il Consiglio di Amministrazione sta portando avanti un’istruttoria tecnica e amministrativa per valutare il contributo che la trasformazione potrebbe apportare in termini di maggiore stabilità, efficienza e capacità di investimento nel lungo periodo. È un lavoro approfondito, che stiamo conducendo basandoci su dati e analisi, non su ideologie o prese di posizione preconfezionate.

Ho informato ufficialmente le rappresentanze sindacali e la RSU già nel mese di ottobre, comunicando l’avvio delle valutazioni e prendendo l’impegno – che confermo – di tornare da loro e da tutti voi non appena conclusa la fase di valutazione, e prima di compiere ulteriori passi. In tal senso desidero anche sottolineare che la legge prevede l’avvio di una negoziazione formale a seguito dell’eventuale passaggio a Fondazione. Tuttavia, in un’ottica di trasparenza e collaborazione, ho ritenuto fondamentale avviare il dialogo già in questa fase.

Sono consapevole che, di fronte a questo scenario, possano emergere comprensibili preoccupazioni. Proprio per questo, e per evitare interpretazioni distorte o strumentali, desidero condividere fin da ora alcuni punti fermi che, laddove si optasse per la trasformazione, sarebbero garantiti:

  • Nessun posto di lavoro sarà messo in discussione: i rapporti proseguono automaticamente nella nuova entità. La normativa non prevede – e noi non intendiamo percorrere – alcuna forma di licenziamento legata alla trasformazione.
  • L’anzianità maturata sarà pienamente conservata: tutto il percorso professionale costruito negli anni rimarrà riconosciuto, senza eccezioni.
  • Il trattamento economico complessivo attuale non potrà diminuire: la normativa e i protocolli contrattuali garantiscono che nessuno potrà percepire meno di oggi. Esistono strumenti specifici per salvaguardare integralmente il livello retributivo, e sarà nostra cura applicarli in modo puntuale.
  • Sarà possibile mantenere il regime previdenziale degli enti locali: ciascun dipendente potrà scegliere di conservare il proprio attuale regime previdenziale e il TFR.

Queste non sono intenzioni generiche, ma tutele sancite dalla normativa regionale e nazionale. A garanzia di ciò, inoltre, a seguito dell’eventuale trasformazione è prevista una negoziazione sindacale obbligatoria, finalizzata a definire tutti i passaggi verso il nuovo regime contrattuale nel pieno rispetto della legge. Si tratta, dunque, di un cambiamento di natura giuridica e contrattuale, non di una diminuzione dei diritti.

Sappiamo tutti che gli ultimi anni sono stati difficili per il settore delle strutture residenziali: l’invecchiamento della popolazione, l’aumento dei costi, i rinnovi contrattuali, le spese energetiche e le esigenze sempre crescenti degli ospiti hanno messo sotto pressione realtà come la nostra. Come Consiglio di Amministrazione stiamo affrontando da mesi queste sfide con responsabilità, programmando investimenti e interventi che guardano al futuro.

La valutazione sulla trasformazione giuridica non nasce da un’emergenza, ma da una riflessione più ampia e di lungo periodo. È una delle possibili strade per dare all’Ente la stabilità e gli strumenti necessari per continuare a crescere senza snaturare ciò che siamo.

Desidero rassicurarvi anche sul fatto che faremo di trasparenza e condivisione la base del percorso che abbiamo intrapreso. Ogni passaggio sarà prima condiviso con le rappresentanze sindacali e con tutto il personale, in modo ordinato, corretto e rispettoso.

Pertanto, ribadisco fin da ora la massima disponibilità mia e dell’intero Consiglio di Amministrazione a rispondere ad ogni legittimo dubbio o domanda sul tema.

Vi ringrazio sinceramente per la professionalità, l’attenzione e l’umanità con cui ogni giorno vi prendete cura dei nostri ospiti».

In coda, si è poi aggiunto l’intervento del vicesindaco Luca Novelli: «La minoranza mente sapendo di mentire».

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