A Casale presentato il libro su Ramelli: la riflessione dell’Anpi
La sezione cittadina: «Si inserisce in un’operazione della destra che non ha mai condannato il fascismo»
CASALE – Lunedì 1° dicembre a Casale è stato presentato il libro “Sergio Ramelli, una storia che fa ancora paura”, chiaramente inerente all’omicidio del giovane esponente del Fronte della Gioventù – formazione giovanile del Movimento Sociale Italiano – nel 1975 a Milano per mano di alcuni esponenti della sinistra extraparlamentare di Avanguardia Operaia. Un’iniziativa che aveva già scatenato l’opposizione di Alberto Deambrogio, segretario regionale del Partito della Rifondazione Comunista. Un’opposizione a cui si aggiunge anche la sezione cittadina dell’Anpi.
Che spiega, in una nota: «Ferma restando la condanna per l’ingiustificabile uccisione di Sergio Ramelli da parte di alcuni militanti di Avanguardia operaia, ci preme mettere in evidenza come la recente iniziativa si inserisca all’interno di un’operazione portata avanti da tempo da quella parte della destra, parlamentare e non, che non ha mai condannato il fascismo; quella stessa destra che vuole giustificare la propria storia ripulendola dalle sue responsabilità per i fatti compiuti dal Ventennio fino agli anni delle Stragi di Stato di provata matrice neofascista. Quest’operazione le risulta non facile per le storicamente assodate responsabilità fasciste nella tragedia umana che ha attraversato parte del secolo scorso.
Nonostante ciò continua nel tentativo di riscrivere la storia di quei tempi, approfittando della distanza temporale dai fatti che, inevitabilmente, ne sbiadisce la brutalità di allora e la pericolosità di adesso. In questo modo si creano gli spazi per la nuova narrazione che ha come fine ultimo quello di rimuovere dalla storia ciò che è scomodo e dalla coscienza collettiva la condanna del fascismo.
Il fascismo è definitivamente messo al bando dalla nostra Costituzione nata dalla Resistenza; proprio quella Costituzione tanto invisa a chi si rifiuta di rinnegare le politiche di Mussolini e dei suoi. Quella Costituzione che ci ha difesi dal dopoguerra ad oggi dall’arroganza e dalla prepotenza del potere e che adesso rischia di essere svuotata dall’azione politica del governo e della sua maggioranza, aprendo la strada a una preoccupante torsione autoritaria».
Conclude: «La presentazione del libro su Sergio Ramelli ci ha quindi dato l’occasione di ragionare una volta di più sulle preoccupanti trasformazioni regressive che sta subendo la nostra democrazia.
Ci rivolgiamo alle cittadine e ai cittadini della nostra città affinché, come fa l’Anpi, siano sentinelle della Costituzione e la proteggano da chi vuole farne carta straccia per poter accentrare il potere e non essere soggetto ad alcun controllo».