Cristian Zatti (Pd) : «Il mio impegno contro la sordità delle istituzioni»
Politica
16 Dicembre 2025
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Il commento

Cristian Zatti (Pd) : «Il mio impegno contro la sordità delle istituzioni»

Lungo intervento del dem casalese

CASALE – Riceviamo e pubblichiamo integralmente l’intervento scritto da Cristian Zatti, esponente del Pd di Casale Monferrato.

«Dedicherò ogni giorno tutta la mia passione, il mio studio e la mia dedizione per spiegare le mie ragioni e quelle di una comunità che considero autenticamente democratica: una comunità che sta tra i lavoratori, nelle piazze, nei luoghi pubblici, tra le persone che ogni giorno subiscono le conseguenze della gestione della sanità regionale. A loro voglio parlare, a loro voglio rendere conto, a loro voglio spiegare le scelte e le responsabilità politiche che hanno portato la nostra sanità in questa condizione.
Il centrodestra in Piemonte, utilizzando le istituzioni non come luoghi di confronto ma come strumenti di propaganda, sta aumentando in modo verticistico il distacco tra politica e opinione pubblica. Questo è evidente anche nella gestione delle liste d’attesa: i 20 milioni di euro annunciati come soluzione per ridurre i tempi sono stati esauriti in poco più di due mesi, nonostante fossero stati presentati come un intervento strutturale. Un provvedimento spot, privo di visione, che ha lasciato invariato il problema di fondo.
I numeri parlano chiaro: i tempi per una visita o un esame continuano a essere dilatati in tutto il Piemonte. Mesi di attesa per esami fondamentali, con situazioni critiche nei principali presidi ospedalieri. E mentre le risorse terminano, la Regione ammette che al momento non esistono nuovi fondi disponibili, limitandosi a generiche interlocuzioni con il Ministero e con gli uffici di bilancio.
La verità è che il sistema è sotto finanziato in modo strutturale. Non servono interventi tampone o annunci, ma una strategia a medio e lungo periodo. Continuare a parlare di aperture serali e nel fine settimana senza garantire coperture economiche stabili significa scaricare il peso su medici e infermieri, chiedendo loro straordinari continui mentre si spendono cifre enormi per personale a gettone.
Questa gestione ci sta spingendo verso il rischio concreto di un piano di rientro sanitario. Non per fatalità, ma per responsabilità politiche: della destra che governa in Piemonte e della destra che a livello nazionale continua a definanziare il Servizio Sanitario Nazionale. A pagare il prezzo più alto sono i cittadini, i lavoratori e gli operatori sanitari.
Per questo non smetterò di portare queste ragioni tra la gente, nelle piazze, nei luoghi di lavoro e in tutti gli spazi pubblici possibili. Perché la sanità non è una concessione del potere, ma un diritto universale. La democrazia vive solo se chi governa ascolta davvero chi ogni giorno vive sulla propria pelle le conseguenze delle proprie scelte».

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