Il Ministero sceglie come modello l’Aula Amianto dell’Istituto Balbo
La positiva esperienza dell’aula amianto dell’Istituto Balbo di Casale Monferrato è approdata in piazza del Campidoglio a Roma in occasione del ‘Villaggio per l’educazione ambientale’ organizzato dal ministero dell’Ambiente e dal Miur.
La positiva esperienza dell’aula amianto dell’Istituto Balbo di Casale Monferrato è approdata in piazza del Campidoglio a Roma in occasione del ‘Villaggio per l’educazione ambientale’ organizzato dal ministero dell’Ambiente e dal Miur.
La positiva esperienza dell’aula amianto dell’Istituto Balbo di Casale Monferrato è approdata in piazza del Campidoglio a Roma in occasione del ‘Villaggio per l’educazione ambientale’ organizzato dal ministero dell’Ambiente e dal Miur.
Nell’occasione la delegazione casalese ha presentato il progetto permanente dell’Aula Amianto tra le iniziative più meritevoli di educazione ambientale sul territorio nazionale, illustrandone storia, struttura, obiettivi, partners (Afeva, Comune di Casale), contenuti con le sue caratteristiche di alta interazione e multimedialità (realizzata grazie all’indispensabile collaborazione con Ecofficina) che in questi quattro anni sono stati realizzati, raccontando di una crescita di partecipazione con oltre 4.000 visitatori e 200 studenti e docenti formati.
Studenti e docenti del Balbo hanno incontrato personalmente il ministro dell’ambiente Sergio Costa, che già aveva avuto modo di conoscere dell’iniziativa, essendo stato tra l’altro recentemente al Teatro Municipale di Casale in occasione della Giornata internazionale delle vittime dell’amianto ed il vice ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti. Quest’ultimi si è impegnato a visitare prossimamente sia Casale Monferrato, sia l’aula amianto.
Tra i numerosi interventi della giornata è stato molto bello vedere la conduttrice Licia Colò, da sempre impegnata sulle tematiche ambientali, tra i bambini fare un confronto molto semplice ma efficace tra la favola di Andersen ‘I vestiti nuovi dell’imperatore’ e Greta Thumberg. Ancora una volta, dunque, le scuole casalesi, si sono fatte portatrici per tenere alta l’attenzione su un tema così delicato.