Eternit bis. Il Pd Casalese: «Nuova pagina nella ricerca della verità»
Reazioni al rinvio a giudizio per omicidio volontario plurimo aggravato di Stephan Ernest Schmidheiny
CASALE – La notizia del rinvio a giudizio per omicidio volontario plurimo aggravato di Stephan Ernest Schmidheiny, arrivata nel pomeriggio di ieri dal tribunale di Vercelli, ha provocato reazioni nel mondo politico casalese.
Così commentano il circolo e il gruppo consigliare del Partito Democratico di Casale Monferrato.
«La nostra città vuole e merita giustizia ed è per questo che accogliamo con grande favore questa scelta del giudice, che permette di aprire una nuova pagina nella ricerca della verità processuale della lunga e tragica vicenda Eternit.
Una verità processuale che in parte ancora manca e che potrà, così speriamo, affiancarsi a quanto già ci hanno detto la scienza e la storia del nostro territorio: l’amianto uccide e per un tempo troppo lungo chi sapeva ha nascosto, minimizzato, taciuto.
Casale Monferrato, come tanti altri luoghi nel mondo, ha pagato e purtroppo continua a pagare un prezzo troppo alto. Le nostre ferite faticano a rimarginarsi e, anzi, il dolore e la rabbia aumentano di fronte a certe squallide dichiarazioni, come quelle di Schmidheiny, che abbiamo potuto leggere in questi giorni.
Parole vergognose e indecenti, che mai avremmo voluto sentire. La sofferenza vera l’hanno conosciuta altri, quelli che lavoravano nelle sue fabbriche, che abitavano lì vicino, i tanti amici e conoscenti che abbiamo pianto. Schmidheiny dovrebbe solo chiedere perdono per il dolore che ha provocato.
Con piacere, attraverso i comunicati istituzionali dei giorni scorsi, apprendiamo che a chiedere giustizia e non vendetta si è unito chi, solo qualche anno fa, avrebbe preferito svendere questa lotta in cambio di una risarcimento economico – dicono i Dem riferendosi alle dichiarazioni del sindaco Federico Riboldi – Noi continueremo ad essere al fianco dei famigliari e dei malati, dell’Afeva, di chi ha combattuto in questi anni e continua a chiedere giustizia, ci saremo a supportare la ricerca affinché si arrivi quanto prima a trovare le cure per chi ancora si ammala, a batterci perché l’amianto venga messo definitivamente e ovunque messo al bando».