Donne e ragazze nella scienza, l’approfondimento al Balbo
Ecco com'è andato l'incontro nell'istituto casalese
CASALE – Lo scorso 11 febbraio si è celebrata la Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza, una ricorrenza fortemente voluta nel 2015 dall’Assemblea Nazionale dell’Onu, e patrocinata dall’Unesco, che ancora oggi si propone lo scopo di incentivare “la piena ed equa partecipazione di donne e ragazze nelle scienze, in maniera di istruzione, formazione, occupazione e processi decisionali”, nonché sensibilizzare l’opinione pubblica verso il delicato tema della disparità di genere nel campo delle discipline Stem (Science, Technology, Engineering e Mathematics).
Anche il Liceo Scientifico Palli dell’Istituto Balbo ha voluto prendere parte alle celebrazioni generali, omaggiando la figura di Lise Meitner, fisica austriaca di origine ebrea, in una sentita ed interessantissima conferenza tenuta proprio questa mattina, giovedì 15 febbraio, dal professor Corino nell’Aula Magna dell’istituto, e a cui hanno partecipato le classi quarte e quinte dell’Indirizzo Scientifico.
Lise ha dedicato tutta la sua vita alla ricerca scientifica, concentrandosi in particolar modo sul processo di fissione nucleare e donando alla scienza notevoli contributi anche nel campo della fisica atomica.
In quanto donna, non è stato facile per lei ritagliarsi un posto in un campo ritenuto da sempre prettamente maschile: i colleghi faticavano ad accettarla come scienziata, e per tanto tempo si è ritrovata a lavorare senza stipendio nello scantinato dell’istituto, non potendo accedere ai laboratori ufficiali.
A complicare tutto sono arrivate poi le persecuzioni naziste, a causa delle quali non le è stato più permesso insegnare. Fuggita in Svezia, ha comunque continuato a collaborare nella ricerca sull’uranio e sulla fissione nucleare, ma alla fine il premio Nobel è stato assegnato al solo Otto Hahn.
Nel 1997, il suo nome viene donato ad un nuovo elemento transuranico, vale a dire il meitnerio. Sono le donne coraggiose e caparbie come lei che la Giornata internazionale dell’11 febbraio si propone di omaggiare, come ben si evince dalle parole del professor Corino, spingendo le ragazze a mettersi in gioco e a lottare in nome della ricerca scientifica, senza disparità di genere.
Gli sguardi rapiti degli astanti e il silenzio dell’Aula magna, d’altronde, hanno dimostrato ancora una volta la bellezza di una scienza basata sulla collaborazione e mai divisiva, aperta a tutti coloro che vogliono impegnarsi per il bene del nostro mondo.