Cuccaro ride con Nuzzo e Di Biase
I due comici si raccontano al 'Piccolo': "Lavoriamo insieme, ma agli altri lo sconsigliamo"
CUCCARO MONFERRATO – A Cuccaro, per la rassegna Pem (Parole e musica in Monferrato), arrivano Corrado Nuzzo e Maria Di Biase, coppia nella vita e sul palcoscenico (ma anche in radio e tivù). L’appuntamento è per domani, sabato, alle 18 in piazza Liedholm, davanti alla chiesa.
I due artisti colloquieranno con il direttore artistico della rassegna, Enrico Deregibus. ‘Il Piccolo’ li ha incontrati con qualche ora d’anticipo. Ecco l’intervista.
Avete tanti anni di carriera, ma risulta che sia il vostro debutto in Monferrato.
Nuzzo: Però sappiamo che è una terra di vini, quindi verremo molto volentieri.
Di Biase: Aggiungo che quando stavamo a Milano, si andava spesso ad Acqui Terme da amici. Un pochino la zona la conosciamo.
Non sarà uno spettacolo, ma una chiacchierata con qualche gag. E’ un inedito per voi?
Nuzzo: In realtà ci chiamano spesso per chiacchierare. E’ un bel modo per raccontarci, anche perché noi siamo molto più divertenti nella vita di tutti i giorni che sul palcoscenico.
E’ un concetto, questo, che ripete spesso. Evidentemente ci crede.
Di Biase: No, è solo che è ripetitivo. Lo dice anche il suo geriatra.
Siete fenomenali nelle improvvisazioni. Ma sono improvvisazioni effettive o molto di quel che dite è copione?
Nuzzo: Inizialmente era una finta improvvisazione, su schemi prestabiliti. Ora, grazie alla lunga militanza in radio, ci alleniamo a improvvisare veramente.
Di Biase: Da 25 anni studiamo il teatro comico e capire l’errore è fondamentale. Quando qualcosa non va, lo si cavalca, improvvisando appunto, per creare una situazione nuova.
Nuzzo: E prossimamente proporremo un nuovo format, dal titolo ‘Prove apertissime’: sarà uno spettacolo completamente improvvisato.
Addio autori…
Di Biase: Diciamo che non abbiamo paura di improvvisare, ma che amiamo anche la comicità ben scritta. Siamo autori di noi stessi, peraltro molto pignoli.
Chi dei due cede più di frequente alle idee dell’altro?
Nuzzo: Vince quello che fa ridere di più, che ha l’idea migliore, Poi magari l’altro la perfeziona, la sviluppa. E’ un autentico lavoro in sinergia. Non importa chi è il cuoco, l’importante è che il piatto venga buono. E, proprio perché siamo pignoli, buttiamo via tanta roba che magari è pure divertente ma non rientra nello schema.
Coppia nel lavoro, coppia nella vita. Quindi: si può fare.
Di Biase: A noi è venuto bene, ma non lo consiglio. A priori dico alle coppie: non lavorate insieme.
Nuzzo: Infatti all’inizio ognuno di noi lavorava per suo conto. Poi una sera, in un club, dopo avere proposto una cosa sperimentale insieme, abbiamo scoperto che, insomma, si poteva fare. Ed eccoci qua.
