Rito (Fiadel) difende l’adesione di Di Bernardo a “Remigrazione”
Il sindacalista solleva preoccupazioni sui temi del lavoro e dell’immigrazione, chiedendo al Pd locale di concentrarsi su occupazione e condizioni dei lavoratori
CASALE – La polemica legata all’adesione della consigliera comunale Francesca Di Bernardo (Fdi) a Remigrazione e Riconquista, si arricchisce di un ulteriore tassello.
A fornirlo, difendendo la scelta dell’esponente di Fratelli d’Italia, è il segretario provinciale del sindacato Fiadel Alberto Rito (che nel 2019, candidato nella lista di CasaPound, condivideva con Di Bernardo, nelle fila di Nuova Voce Civica, il sostegno per il candidato sindaco alle comunali Alberto Costanzo), che invita il Pd casalese a prestare maggiore attenzione ai temi del lavoro locale.
Secondo Rito, la maggioranza dei lavoratori nel settore cooperativo della provincia di Alessandria è composta da persone straniere e extracomunitarie regolarmente presenti in Italia, «che rispettano tutte le regole inerenti al permesso di soggiorno». Il segretario segnala come, a suo avviso, la burocrazia e talune pratiche contrattuali possano tuttavia creare condizioni di sfruttamento, con datori di lavoro che approfittano della condizione di necessità dei lavoratori.
«A Casale 75 persone hanno perso il posto di lavoro alla IBL ma, a parte i lavoratori, nessuno ne parla… ma preferisce occuparsi di una questione di sicurezza nazionale: l’adesione di una bella consigliera che ha scelto di aderire ad un progetto che a quanto ne so è legale. Sacrilegio!» commenta Rito.
Il sindacalista invita il Partito Democratico a spostare l’attenzione «ai lavoratori della IBL (in merito i dem hanno presentato un’interrogazione e richiesto un consiglio comunale aperto) e a tutte quelle aziende casalesi che hanno o stanno licenziando o usano contratti interinali per poter sfruttare i lavoratori stranieri», e afferma la vicinanza dell’organizzazione sindacale «ai lavoratori emigrati in regola» pur ribadendo che non intende sostenere chi «non rispetta le nostre leggi».