Abbate invoca la rivoluzione: “Sindaco Riboldi, straccia i Dpcm”
Il consigliere comunale lancia una provocazione al primo cittadino
CASALE – Alessandro Abbate, il consigliere comunale fuoriuscito nei mesi scorsi dal gruppo dei civici di Ritrovare Casale, torna a protestare contro i Dpcm e in generale contro le disposizioni legate al contenimento della pandemia da Coronavirus.
Dopo la piccola manifestazione del mese scorso, questa volta Abbate sfida il sindaco Federico Riboldi e invoca una rivoluzione.
«Sindaco se veramente sei dalla nostra parte allora ribellati: straccia i Dpcm e fai tornare a vivere la tua città in sicurezza adesso! – Inizia così il suo appello – Caro sindaco Riboldi, se veramente sei dalla nostra parte fai un gesto simbolico: apri la tua città! Strappa questi maledetti Dpcm andando contro Roma e consenti alle attività di lavorare in sicurezza, visto che hanno pagato per mettersi in sicurezza e si sono viste chiudere la porta in faccia comunque. Serve una rivoluzione. Se io fossi sindaco in questo momento farei così. Altrimenti non potrei affermare di essere dalla parte delle categorie in difficoltà e contro le chiusure».
Il tono è quello della provocazione: «Solo una persona di un certo calibro potrebbe e dovrebbe prendersi una responsabilità simile. Altrimenti non ha senso definirsi ‘dalla nostra parte’ sui giornali, se poi non si dà seguito a tutto ciò, con un’iniziativa concreta. Dovete tirare fuori gli attributi, gli stessi che ha tirato fuori una signora 70enne che ho visto manifestare coi miei occhi e che mi ha dato ispirazione… Cari politici nella stanza dei bottoni, avete meno attributi di una signora di 70 anni? Lancio la provocazione nella speranza che il sindaco decida di fare un gesto simile, scendere in piazza a gridare alla riapertura della propria città in sicurezza, come abbiamo sempre fatto, per mettere fine a questa moria di attività, molte delle quali lo hanno sostenuto e portato a ricoprire l’incarico… Non si può rispondere solamente con ‘io sono dalla vostra parte’. Visto che il Governo non risponde sarebbe ora di sfidarlo e infrangere questa follia che ci sta portando nel baratro».
Abbate, i cui voti negli ultimi mesi in consiglio comunale sono spesso stati in linea con quelli dei consiglieri della maggioranza del sindaco, ha fiducia: «Solo una persona come te potrebbe farlo, una persona autorevole e di potere rispettata da tutti… Prima di parlare bisognerebbe assumersi gli stessi rischi di queste categorie, scese in piazza nonostante i rischi di multe e tutto quanto… Quando vedrò anche solo uno di questi amministratori, a parole ‘dissidenti’, sedersi a un tavolo di un ristoratore aperto per protesta allora avrò la consapevolezza che questo politico sarà veramente da questa parte della barricata. Altrimenti farà lo stesso gioco del Governo, che attende, attende un appiattimento totale del livello di sopportazione, che porterà alla deriva più totale. Ovviamente un gesto simile significherebbe rischiare, ma d’altronde chi è che non sta rischiando in questo momento? Un’iniziativa simile sarebbe di stimolo anche per altri amministratori che a parole si sono definiti dissidenti ma che fino ad ora non hanno avuto il coraggio di farlo, e si allargherebbe a macchia d’olio su tutto il territorio nazionale. Se ti accuseranno e ti criticheranno noi saremo lì a sostenerti e a difenderti. Serve una rivoluzione. La nostra democrazia è a rischio. Sindaco fatti avanti».